Oltre alle aspettative sociali, non riuscire a chiedere aiuto agli altri può essere una questione di orgoglio per non risolvere i propri problemi da soli o anche il non voler proprio ammettere di avere un problema, sopratutto nel caso di dipendenze da alcool, droghe o gioco d’azzardo.
Un fattore importante è la paura del giudizio degli altri, sia per la natura dei nostri problemi, sia per la vergogna di non riuscire a farcela da soli ed essere percepiti come deboli.
In più c’è la paura che l’aiuto ci venga negato e questo causerebbe ulteriore frustrazione.
Alcune persone non riescono a chiedere aiuto perchè considerano fondamentale il cavarsela da soli, con le proprie forze, l’essere autosufficienti per loro è un tratto distintivo che hanno costruito nell’infanzia ed hanno il terrore di poter diventare dipendenti da qualcun’altro, soprattutto da uno psicologo.
Chiedere aiuto in realtà è un atto di coraggio che dimostra che non abbiamo paura del giudizio degli altri e che ci fidiamo delle persone.
Bisognerebbe, però, riuscire a capire di non potercela fare da soli prima di stare troppo male, di aver toccato il fondo.
Non dimentichiamo inoltre che quando si affronta una situazione difficile con una persona il legame si rafforza e si può mantenere la propria immagine di persona indipendente anche se si chiede l’aiuto di qualcuno.
A chi rivolgersi
E’ importante capire la differenza tra le varie professionalità:
- Lo Psicologo è un laureato in psicologia (corso di laurea quinquennale) che, per esercitare la professione, deve aver conseguito l’abilitazione superando un esame di Stato post laurea ed essersi iscritto all’apposito Albo Professionale.
In generale ci si può rivolgere a uno psicologo quando si ha bisogno di un primo ascolto nell’ambito di una consulenza, oppure per ricevere un orientamento e un sostegno. - Lo Psicoterapeuta, un laureato in psicologia o in medicina e chirurgia che abbia effettuato una specializzazione in psicoterapia (durata 4 anni) successiva alla laurea.
Esistono molte forme di psicoterapia che si rifanno a diverse teorie che ispirano la metodologia e le tecniche usate dallo psicoterapeuta.
Una psicoterapia è un intervento sistematico sul disagio e sui disturbi psicologici condotto attraverso metodologie e strumenti psicologici che poggiano primariamente sul rapporto verbale ed emotivo tra paziente e terapeuta.
A differenza della consulenza psicologica la psicoterapia serve nel caso in cui si riscontra la presenza di una qualche forma di psicopatologia (ansia, fobie, attacchi di panico, depressione, etc.).
Dunque, la psicoterapia comporta un lavoro molto più profondo e esteso con il paziente che, nel corso del trattamento, è condotto attraverso un processo che favorisce l’autoconoscenza e la consapevolezza di sé. - Lo Psichiatra è un laureato in medicina e chirurgia che ha conseguito una specializzazione in psichiatria. Questa disciplina ha un approccio farmacologico alla cura e al trattamento del disturbo mentale.
In generale è bene ricorrere ad un approccio farmacologico al disagio mentale laddove i sintomi causati da questo sono talmente invasivi nella vita del paziente da alterarne pesantemente l’equilibrio e la stabilità, al punto tale che risulta compromesso anche il possibile beneficio e giovamento derivante dal ricorso alla sola psicoterapia.
I farmaci comunemente utilizzati dallo psichiatra sono gli psicofarmaci.
Si tratta di un complesso di sostanze, in grado di intervenire sui sintomi di molti disturbi psichici attraverso un’azione su determinate sostanze chimiche presenti nel nostro cervello. - Il Neurologo è un laureato in medicina e che ha conseguito una specializzazione in neurologia.
Ci si può rivolgere al neurologo quando la patologia in questione riguarda il sistema nervoso come nei casi di:
-Morbo di Parkinson;
-Morbo di Alzheimer;
-Ictus;
-Sclerosi multipla;
-Epilessia;
-Neuropatie;
-Traumi, tumori;
-Malattie muscolari;
Il neurologo non ha competenze per trattare il disagio psicologico in generale e i disturbi mentali, comportamentali e relazionali.