L’obiettivo della psicoterapia non è solo la scomparsa del sintomo, ma la comprensione delle sue origini e la presa di coscienza dei bisogni che lo hanno mosso.
Infatti il terapeuta cerca di rispondere a quello che il paziente gli chiede ma anche di fornirgli un valore aggiunto, che lo renda successivamente competente ed abile ad affrontare le difficoltà della vita.
Quindi agisce su un doppio binario, da un lato punta a rendere consapevole il soggetto delle dinamiche disfunzionali relazionali che gli impediscono di raggiungere i suoi obiettivi, dall’altro lo colloca in una dimensione relazionale nella quale è il protagonista del cambiamento.
La psicoterapia individuale non considera solo la dimensione interpersonale ma anche il mondo interno della persona.
Infatti sintomi di malessere psicologico come ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare insorgono per via di una complessa interazione tra predisposizione personale, emozioni e cognizioni, fattori esterni scatenanti e blocchi evolutivi legati a relazioni disfunzionali.
La psicoterapia individuale è utile anche a quelle persone che stanno attraversando un periodo di particolare crisi, come può essere una separazione, un lutto o un evento traumatico che ne ha bloccato il percorso di vita.
Io lavoro, utilizzando la psicoterapia sistemico-relazionale, concentrandomi, in modo particolare, sulle relazioni significative, secondo una prospettiva temporale che guarda sia al passato che al “qui e ora”.
Nella terapia sistemica individuale grande importanza riveste anche il rapporto che il soggetto instaura con il terapeuta che deve essere innanzitutto una relazione di fiducia finalizzata allo scopo del benessere del paziente.
Il percorso terapeutico può essere più o meno lungo, la durata è concordata nelle sedute iniziali, in base agli obbiettivi da raggiungere, con incontri a cadenza settimanale, prevedendo, in una fase successiva, una cadenza quindicinale.